Il gigante dei social media ha annunciato che ripristinerà più acqua di quanta ne utilizzerà a livello globale entro il prossimo decennio, intensificando la competizione tra le aziende tecnologiche per diventare carbon neutral.
La fonte preferita di tua nonna di meme stantii e titoli clickbait, Facebook, ha appena annunciato l'intenzione di diventare "water positive" entro il 2030.
Ciò significa che l'azienda intende ripristinare più acqua di quanta ne consuma in tutto il mondo, non solo negli uffici e nelle aziende statunitensi. Spera di essere il primo dei marchi di fascia alta della Silicon Valley a farlo.
Sì, che ci crediate o no, le grandi aziende tecnologiche utilizzano grandi quantità di acqua per funzionare e funzionare. I datacenter, che memorizzano i server e le informazioni sugli utenti, richiedono un tonnellata di elettricità. Questo a sua volta genera calore ed è regolato e raffreddato con acqua.
Facebook utilizza così tanta acqua che ha iniziato a colpire gli agricoltori e le industrie locali, in particolare in America. Il Guardian mette in evidenza un datacenter ad Albuquerque, negli Stati Uniti, a cui è concesso l'accesso a 0.5 miliardi di litri di diritti idrici all'anno.
Ciò ha causato problemi con le aziende locali poiché hanno anche bisogno di livelli di accesso simili e qualsiasi espansione da parte di Facebook potrebbe costringerle a cessare le operazioni.
Il gigante dei social media ha già iniziato a lavorare per ridurre la sua dipendenza dall'acqua con lo sviluppo di nuove tecnologie di raffreddamento per i suoi data center.
Dice che questo ha aumentato l'efficienza idrica dell'azienda dell'80% rispetto allo "standard del settore", ma un'operazione positiva per l'acqua richiederà un ripristino attivo nelle aree locali in difficoltà, non ad appena un modello di raffreddamento a zero netto.
Finora, Facebook ha investito in progetti che ripristinano 850 milioni di galloni d'acqua all'anno in sei stati degli Stati Uniti. Questi includono New Mexico, California e Utah. Altre aree del mondo dovrebbero seguire presto l'esempio, con il Regno Unito e l'India che hanno già dei piani in atto.
Microsoft ha anche sperimentato con acqua e server anche negli ultimi anni. Nel 2020 la società ha annunciato il suo primo "server subacqueo" molto più rispettoso dell'ambiente ed efficiente rispetto ai tradizionali spazi per uffici, fornendo agli utenti locali una connessione Internet più coerente e affidabile.