Un'inchiesta globale su TikTok ha fatto ben poco per dissuadere la Cina dal imporre una censura più severa sul proprio territorio.
I documenti ufficiali della società madre di TikTok, ByteDance, hanno confermato le voci secondo cui l'app video virale esegue costantemente la tecnologia di riconoscimento facciale per monitorare e censurare i contenuti su Douyin, la versione cinese della piattaforma.
Douyin può sembrare innocuo in superficie, ma gli streamer cinesi sono soggetti a un regime invadente di sorveglianza automatizzata ogni volta che trasmettono sull'app. Certo, la Cina Ministero della cultura aveva fatto rumore riguardo al divieto di stranieri nei livestream nel 2017, ma la regola ha iniziato a essere applicata solo da quando la legge sulla sicurezza cinese è entrata in vigore a luglio.
In tale nota, secondo quanto riferito, Douyin ha iniziato a sospendere gli utenti che parlano in Cantonese durante i flussi, poiché il ramo della lingua cinese è fortemente associato a Hong Kong e i simboli dell'indipendenza dello Stato non sono più i benvenuti.
La scorsa settimana, un cittadino straniero è stato cacciato da Douyin in "circa un minuto" per essere apparso brevemente nel livestream di qualcun altro, e la sua storia ha attirato un po' di attenzione online. La moglie di Joshua Dummer, cittadina cinese, stava trasmettendo dal loro appartamento di Pechino e si è avvicinata di soppiatto per chiedere come stava andando la sua giornata quando il ruscello si è improvvisamente oscurato. Dummer ha preso a Twitter per rivelare che la coppia era stata accolta con un messaggio di errore che vietava la presenza di utenti stranieri senza "autorizzazione governativa".