La Francia sta valutando la possibilità di vietare le pubblicità create dal colosso del fast fashion SHEIN nella speranza di prevenire il consumo di abbigliamento insostenibile e inquinante.
Anche se non è un segreto che l'industria del fast fashion sia terribile per il nostro pianeta, i prezzi bassi e le tattiche di marketing intelligenti continuano ad attirare clienti che cercano di rimanere alla moda senza spendere una fortuna.
Senza alcuna fine a questa frenesia dello shopping in vista, i leader di governo in Francia stanno puntando i piedi. Hanno proposto un divieto della pubblicità del fast fashion in tutta la nazione che, se approvato, proibirà addirittura agli influencer locali di promuovere prodotti fast fashion online.
La nuova legislazione potrebbe anche introdurre sanzioni pecuniarie per le aziende di fast fashion che spediscono in Francia. Questi fondi verrebbero poi utilizzati per gestire l’impatto ambientale negativo degli indumenti realizzati a basso costo e basati sui combustibili fossili.
La proposta si rivolge specificamente a SHEIN, il rivenditore cinese-singaporeano che vende fino a 7,200 nuovi capi di abbigliamento al giorno, ha 470,000 prodotti sul suo sito web in qualsiasi momento e spedisce in più di 150 paesi in tutto il mondo.
Sottolinea che il tasso di produzione di SHEIN è novecento volte superiore a quello offerto dai tradizionali marchi di abbigliamento in Francia, creando un circolo vizioso di acquisti impulsivi da parte dei consumatori che affonda le sue radici nella "costante necessità di rinnovamento".
Rimanere intrappolati in questo ciclo infinito, ovviamente, non è sostenibile.
La dura verità sulla moda veloce: buttare via 92 milioni di tonnellate di vestiti ogni anno?@patrickbetdavid discute gli orrori del settore chiamato Fast Fashion. Rappresenta una quantità enorme di inquinamento globale. pic.twitter.com/0j83d24G8F
— Valuetainment Media (@ValuetainmentTV) 4 Marzo 2024