Il presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha esortato i partecipanti ad "arrivare con prove dimostrabili dei progressi compiuti" nel fornire soluzioni all'attuale crisi oceanica.
Documentari come "Seaspiracy" e "A Plastic Ocean" hanno sollevato l'allarme pubblico sulla vitalità degli oceani della Terra per la sopravvivenza dell'umanità, un fatto che i biologi marini conoscono da anni.
Sebbene solo ora il pubblico in generale si stia rendendo conto delle atrocità che si svolgono in mare aperto, le Nazioni Unite non hanno perso tempo per cercare di affrontarle a testa alta.
Il secondo ufficiale Conferenza delle Nazioni Unite sull'oceano si svolgerà dal 27 giugno al 1 luglio a Lisbona, in Portogallo. Si concentrerà sullo sviluppo della governance internazionale e delle politiche che proteggano i nostri mari consentendo ai mercati oceanici (come la navigazione e la pesca) di continuare a prosperare, purché aderiscano a pratiche sostenibili.
Una guida delle Nazioni Unite Programma chiamato "Decennio della scienza oceanica per lo sviluppo sostenibile", ha iniziato la sua ricerca l'anno scorso e continuerà il suo lavoro fino al 2030 per offrire una leva scientifica per applicare nuove politiche intorno alla gestione sostenibile dei nostri oceani.
Possiamo solo sperare che la conferenza faccia di più per gli oceani di quanto le precedenti riunioni della COP abbiano fatto per il nostro pianeta, quindi analizziamo cosa possiamo aspettarci da essa!