Mentre gli agricoltori e gli ambientalisti lottano per contenere gli agenti patogeni precedentemente introdotti, vengono rilevati nuovi focolai. Secondo gli scienziati, il problema non potrà che peggiorare con l’aumento delle temperature.
Le malattie infettive non mettono a rischio solo la salute dell’uomo e degli animali.
Le piante sono anche suscettibili a nuovi agenti patogeni e gli scienziati temono che un numero crescente di specie potrebbe essere a rischio con l’aumento delle temperature e il clima, di conseguenza, continua a cambiare a un ritmo senza precedenti.
Dal 2013, in Italia sono oltre 20 milioni gli ulivi, un terzo dei 60 milioni stato devastato da un tipo di batterio mortale e difficile da rilevare chiamato Xylella Fastidiosa, che potrebbe vedere molte più specie di piante, in diversi paesi, soccombere allo stesso destino.
Questo perché l'insetto (chiamato sputacchine dei prati) responsabile della trasmissione involontaria del batterio può succhiare la linfa una vasta gamma (circa 1,300 e oltre) di diverse specie di piante, compresi gli alberi comunemente coltivati nelle campagne britanniche e le colture che ci nutrono.
I stratagemma è lunga e in crescita e comprende già 690 specie in 88 famiglie di piante.
In tutta Europa, i dati mostrano che, mentre gli agricoltori e gli ambientalisti lottano per contenere quanto precedentemente introdotto Xylella Fastidiosa agente patogeno, vengono rilevati nuovi focolai di malattie.
Questi focolai, infatti, hanno continuato a progredire senza sosta a un livello medio di 70 all’anno tra il 2015 e il 2020, nonostante normativa messo in atto nel 2016 per frenarne la diffusione.
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, le malattie delle piante costano già all’economia globale oltre 220 miliardi di dollari ogni anno e gli insetti invasivi almeno 70 miliardi di dollari.