Elon Musk ha finalmente fatto luce sul suo misterioso impianto cerebrale computerizzato Neuralink, dichiarando che il progetto potrebbe curare i malati permanenti nel prossimo futuro.
In modo tipicamente iperbolico, la scorsa settimana l'imprenditore seriale e inventore Elon Musk è salito sul palco di San Francisco con un grande annuncio. Neuralink, l'interfaccia del "computer cerebrale" con presunto controllo mentale e abilità telepatiche si è trasformata da voce criptica in un'impresa di punta per Musk, e il potenziale sembra incredibile.
Dopo aver investito ben 158 milioni di dollari (di cui 100 provenienti dall'uomo stesso) nel progetto, Neuralink ha sviluppato il suo primo lotto di prototipi di impianti che Musk sostiene sarà in grado di "leggerci nella mente".
Composti da migliaia di elettrodi per capelli umani più sottili, questi impianti saranno alloggiati all'interno del cervello per lavorare in simbiosi con i nostri normali schemi e processi di pensiero. Questi elettrodi trasmetteranno segnali a un dispositivo simile ad AirPod montato dietro l'orecchio che può connettersi ad app per smartphone/computer, consentendo essenzialmente all'utente di controllare la propria interfaccia preferita solo con il pensiero.
Qualcun altro sta immaginando Deus Exè Adam Jensen?
Mentre il nostro avido stato predefinito ci fa immediatamente pensare al potenziale per forme di intrattenimento più fluide, l'applicazione della tecnologia va ben oltre. Quindi aspetta il tuo turno per i fannulloni!
Secondo Dott. Matthew McDougall – Neurochirurgo capo di Neuralink – gli studi clinici sull'uomo arriveranno già nel 2020 e il team sta attualmente lavorando su un assortimento di chip per colpire malattie mediche specifiche e potenzialmente curare menomazioni fisiche physical visto come incurabile o inoperabile oggi.
Le prime prove riguarderanno pazienti con paralisi corporea completa e richiederanno l'installazione di quattro impianti. Questi (teoricamente) consentiranno ai tetraplegici di operare in modo indipendente gli arti protesici come una persona abile.
Non si ferma nemmeno qui. L'aumento del feedback sensoriale di questi impianti potrebbe plausibilmente ripristinare la vista di una persona cieca, il senso del tatto di chi soffre di ipoestesia, eliminando completamente dal mondo moderno malattie neurologiche come il Parkinson, l'epilessia, l'acufene e la distonia.