Secondo una nuova legge sul clima introdotta dall’amministrazione Biden, le compagnie petrolifere e del gas statunitensi dovranno presto pagare una tassa per le emissioni di metano che superano una certa soglia. Potrebbe essere un deterrente efficace per i recidivi?
È un segreto mal custodito che il metano sia una piaga ecologica sul nostro pianeta. Infatti, il gas è responsabile di un quarto del riscaldamento climatico registrato legato alle emissioni di gas serra.
Negli Stati Uniti, una nazione che segue solo la Cina per quanto riguarda le emissioni di carbonio, il metano gioca un ruolo significativo nel quadro generale dell’impronta sporca della regione.
Il metano, dopo tutto, è il secondo gas serra più abbondante dopo la CO2 e, secondo quanto riferito, è 80 volte più potente in termini di riscaldamento a breve termine, il che significa che raggiungere i termini dei nostri obiettivi climatici immediati sembra sempre più un gioco da ragazzi senza interventi drastici. modifica.
Questo nemico ecologico di cui si parla meno entra nell’atmosfera in tonnellate da condutture che perdono, siti di trivellazione e impianti di stoccaggio. Gli Stati Uniti ne sono testimoni da un punto di vista distante satelliti dedicati istituito dalle Nazioni Unite, anche se persistono ancora dei punti ciechi.
Oltre ai danni involontari, è diventata pratica comune per gli impianti energetici bruciare il gas in eccesso in un sito di produzione in un processo noto come flaring, rilasciando enormi volumi di metano, fuliggine nera e protossido di azoto nel processo. Hai visto Mad Max, destra?
Questo problematico metodo di smaltimento è in corso da decenni, ma gli ultimi sforzi dell’amministrazione Biden per frenare i danni del metano sono motivo di cauto ottimismo.
La settimana scorsa è stato annunciato che a nuova legge sul clima presto distribuirà penalità alle aziende che bruciano grandi quantità di metano o che non riescono ad arginare le perdite nelle loro infrastrutture.