Un impiegato delle Nazioni Unite ha accusato l'organizzazione di aver passato al PCC i nomi di attivisti uiguri.
Ogni tanto diventa evidente il vero valore del concetto di 'whistleblower'. Il regolamento delle Nazioni Unite che "i membri del personale hanno il dovere di segnalare qualsiasi violazione del regolamento e delle regole dell'Organizzazione ai funzionari la cui responsabilità è di intraprendere le azioni appropriate" è una pietra miliare di un organismo intergovernativo che si erge presumibilmente come il collegamento più duraturo tra la globalizzazione e il mondo cooperazione.
Questa settimana, un informatore ha affermato che le Nazioni Unite stanno commettendo azioni illegali che equivalgono ad assistere il genocidio e i suoi commenti hanno suscitato furia nella comunità internazionale.
L'avvocato per i diritti umani Emma Reilly, un dipendente del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ha dichiarato ieri in diretta LBC radio che membri di alto livello dell'UNHRC avevano messo in pericolo innumerevoli vite consegnando i nomi dei dissidenti uiguri direttamente al governo cinese.
Grazie al @MaajidNawaz per avermi. Il mondo ha bisogno di sapere su @UN complicità in #UyghurGenocidio. @antonioguterres questo deve finire adesso. Non è difficile. Semplicemente fermati. https://t.co/bUJKsTRkO3
— Emma Reilly (@EmmaReillyTweet) 1 Novembre 2020
Parlando con il presentatore Maajid Nawaz, Reilly ha detto che prima di ogni sessione dell'UNHRC, il governo cinese avrebbe chiesto all'ONU "se alcune persone avevano intenzione di venire o meno". Ha poi confermato che la Cina usa le informazioni fornite loro dalle Nazioni Unite per molestare gli attivisti per i diritti umani con l'obiettivo di impedire a questi attivisti di partecipare alle sessioni dell'UNHRC e illuminare le azioni di genocidio del PCC.
Se coloro che dovrebbero comparire a queste conferenze sui diritti umani non vivono più sotto la giurisdizione del PCC, Reilly sostiene che le loro famiglie a casa nello Xinjiang sono prese di mira, spesso accusate di terrorismo e internate nei campi di concentramento.
Questa campagna di intimidazione da parte di uno dei governi più intransigenti e brutali del mondo mira chiaramente a rendere il più difficile possibile per il popolo uiguro fare appello per la giustizia al pubblico globale.
Ha aggiunto, "è completamente contro le regole consegnare tali informazioni a qualsiasi governo".
.@UN tace. Ancora @UN ha sostenuto ad alta voce per quattro giorni in udienze pubbliche che dare i nomi degli attivisti per i diritti umani che intendono parlare alla Cina – e solo alla Cina – va bene. Ci deve essere un'indagine credibile e indipendente. Questo deve finire. @MaajidNawaz
— Emma Reilly (@EmmaReillyTweet) 4 Novembre 2020
Nawaz stava visibilmente lottando per assorbire l'enormità di ciò che il suo intervistato stava rivelando. "Le Nazioni Unite stanno consegnando i nomi dei dissidenti uiguri genocidiati... al governo cinese che li sta genocidando?" chiese incredulo.
"Esattamente", ha risposto Reilly, "quando le persone stanno pianificando di venire al Consiglio dei diritti umani per sfidare la Cina su questo genocidio, invece di aiutarli, le Nazioni Unite passano i loro nomi alla Cina, la Cina usa quelle informazioni per fare pressione sulle loro famiglie... arrestare le loro famiglie, detenerle nei campi [e] torturarle.'