La rivista Gen Z ha lanciato il suo secondo numero evidenziando i molti tipi di lavori e ruoli creativi che esistono all'interno delle arti e quanto siano vitali per l'industria.
Ti consideri un intenditore d'arte? Un fan di tutte le cose creative?
Potresti voler dare un'occhiata a una nuova rivista chiamata Gatekeeper, fondata da due studenti di arti della Generazione Z l'anno scorso, che mette in evidenza una varietà di artisti e movimenti all'interno della comunità.
Ha appena lanciato il suo secondo numero, disponibile per l'acquisto sul suo Sito ufficiale, che esamina i vari ruoli e lavori dei creativi all'interno dell'industria dell'arte.
Di cosa tratta il secondo numero di Gatekeeper?
L'anno scorso noi abbiamo parlato ai co-fondatori della rivista Gatekeeper, Lucy e Natascha Ng, che hanno spiegato di voler creare una pubblicazione che esaminasse il rapporto tra l'industria artistica e il capitalismo.
Il primo numero ha esplorato le "transazioni", con un focus specifico sulle realtà monetarie della creazione di arte per guadagnarsi da vivere.
Questa volta, Gatekeeper sta esaminando specificamente i vari lavori e ruoli creativi che si svolgono dietro le quinte e quanto siano intrinseci al nostro consumo quotidiano di arte.
La parola per descrivere questo tema – e il titolo del secondo numero – è 'indispensabile'. Quel termine sembra appropriato data l'incertezza che la pandemia ha portato e la posizione precaria in cui si trova l'industria.
Le note dell'editore per questo numero richiamano l'attenzione sulla 'necessità' dell'arte nel 'mezzo di vita di tutti'. Natascha Ng dice anche che "una cosa che abbiamo cercato di fare è capire come ogni ruolo deve cambiare e svilupparsi per creare un mercato dell'arte inclusivo".
Pensa a questo problema come a un esame delle varie istituzioni e individui che tengono a galla il mondo dell'arte. Il numero due fa luce su quelli che fanno andare avanti le cose e generano opportunità per far brillare nuovi creatori e progetti.