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Gli scienziati hanno scoperto un nuovo ecosistema nell'Oceano Indiano

Chiamato "The Trapping Zone", l'ecosistema appena scoperto pullula di attività. Sembra essere un'oasi per la vita, situata a 500 metri sotto la superficie dell'Oceano Indiano.

Non capita tutti i giorni di sentire notizie sulla scoperta di un ecosistema completamente nuovo, ma sembra che scienziati e amanti dell'oceano abbiano appena avuto fortuna.

Durante l'esplorazione delle profondità dell'Oceano Indiano, i biologi marini a bordo della Nekton Maldives Mission si sono imbattuti inaspettatamente in una simbiosi di vita mai vista prima. Hanno chiamato l'area "The Trapping Zone".

A mezzo chilometro sotto la superficie, una varietà di predatori all'apice come squali e grossi tonni è stata osservata in una frenesia alimentare. I ricercatori hanno notato che gli animali stavano predando piccole creature marine chiamate micro-nekton.

I micro-necton, che suonano un po' come un trasformatore, a dire il vero, sono piccoli organismi acquatici che nuotano indipendentemente dalla corrente e si nutrono di zooplancton. Potrebbero essere cefalopodi (calamari), crostacei (gamberi) o altri piccoli pesci.

Ciò che rende The Trapping Zone così straordinario è che, qui, il micro-necton sembra essere intrappolato nel paesaggio sottomarino dell'Oceano Indiano.

In ambienti normali, il micro-necton risalirà dal mare profondo per nutrirsi di zooplancton durante la notte in un processo noto come migrazione verticale. Al primo segno dell'alba, nuotano di nuovo nelle profondità dell'oceano per sicurezza.

Ma le ripide scogliere verticali e le barriere coralline fossilizzate sparse lungo gli strati sottomarini vulcanici dell'Oceano Indiano impediscono al micro-necton di andare più in profondità.

Di conseguenza, rimangono intrappolati al limite dei 500 metri, consentendo a predatori più grandi come squali e tonni di trarre vantaggio dalla loro vulnerabilità. Immagino si possa dire che The Trapping Zone è qualcosa come un buffet all-you-can-eat per animali marini più grandi.

Il rapporto della missione Nekton Maldives ha documentato gli avvistamenti di numerose specie di squali presenti durante la loro immersione. Ciò includeva squali tigre, squali a sei branchie, squali tigre della sabbia, pescecane, squali divoratore, squali martello smerlato, squali setosi e il rarissimo squalo rovo.

 

Il professor Alex Rogers, che era a bordo della missione Nekton alle Maldive, ha affermato che The Trapping Zone "ha tutte le caratteristiche di un nuovo ecosistema distinto". È anche fiducioso che ambienti simili potrebbero esistere vicino ad altre isole e pendii continentali.

Sono necessarie ulteriori ricerche per scoprire di più su questo ambiente unico, ma gli scienziati hanno già registrato ore di video, raccolto vari campioni biologici e condotto un'ampia mappatura sonar dell'area.

La scoperta è stata considerata "estremamente significativa" per il governo delle Maldive in quanto suggerisce che i loro sforzi di conservazione dedicati stanno dando i loro frutti.

La speranza è che una maggiore comprensione del nuovo ecosistema rafforzi le strategie per preservare la salute degli oceani e mitigare la crisi climatica.

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